Ciao,
1. contattare immeditamente la LIPU (http://www.lipu.it)
2.
in breve va fatta una distinzione tra nidiacei e piccoli al
primo volo. Nidiacei sono da considerarsi quelli trovati
implumi, incapaci di sostenersi sulle zampette, in genere
dormono la maggior parte del tempo o addirittura hanno gli
occhi ancora chiusi. Sono totalmente inetti ed hanno bisogno di
essere nutriti poco e spesso, circa una volta ogni mezz'ora
rispettando le ore di luce e di buio; in altri termini bisogna
collocarli in un posto riparato dove possa arrivare la luce
naturale e bisognerà iniziare ad alimentarli appena fa giorno
e smettere appena fa notte. Per i più debilitati si possono
prolungare le ore di luce fino a tre ore dopo il tramonto per
permettere una maggiore alimentazione: Quindi ogni 3 ore, dal
mattino (circa le 6.30) alla sera (circa le 23.30) ·
omogeneizzato di carne; si può usare una comune siringa per
insulina, naturalmente privata dell'ago; le dosi dipendono
dalla taglia dell'uccellino qui dovrebbe poterti aiutare la
LIPU Alimentazione è insettivoro. Se alla vista del cibo apre
spontaneamente il becco, è sufficiente introdurre il cibo il
più vicino possibile alla gola; se questo non dovesse accadere
occorre forzare delicatamente l’apertura del becco, magari
con l’aiuto di una seconda persona che introduce il cibo in
gola. Alimenti da fornire per ogni pasto (almeno 4 pasti al
giorno): 12 tarme della farina (tenebrioni), o pastoncini
reperibili in negozi per animali o di pesca. Sarà anche
necessario somministrare qualche goccia d’acqua al giorno con
un contagocce. · camole del miele, vanno fatte a pezzetti e va
data una camola o due ogni 30 minuti/1 h a seconda sempre della
taglia e dell'età dell'uccellino. Sono comunque sempre da
preferire per lo svezzamento prede vive e cibi digeribili. -
l'acqua va data in ragione di una o due gocce ai lati del
becco; non di più perché la prendono dai cibi. - vermi ed
omogeneizzato non devono essere freddi di frigorifero. -
alternare questi alimenti nella dieta. Se il piccolo ha già
qualche piuma può essere che si sia perso in un tentativo
precoce di volare. Messo in un nido vero o artificiale,
tenderà ad uscirne e mettersi appollaiato sul bordo o, se era
già al suo secondo o terzo voletto preferirà al bordo del
nido un trespolo poco distante. A quest'età approssimativa si
può già pensare di aumentare le dosi e le ore di pausa tra un
pasto e l'altro. Si possono attendere fino a tre ore, prima di
alimentarlo nuovamente. Fin dai primi giorni è bene fornire
cibo ed acqua nell'alloggio, servirà ad abituarli alla
presenza del mangiare; l'uccellino già più grandicello
cercherà maldestramente di beccare (gli insettivori sono
stimolati dal movimento della camola), i primi tentativi
saranno senza grossi risultati, ma finché tenta di beccare è
bene lasciarlo fare. Portarlo sempre con voi è un problema in
quanto il contatto continuo con un essere umano che lo coccola
e lo nutre sempre, potrebbe spingerlo a non tentare di
alimentarsi da solo quando è tempo; spetta a chi lo sta
svezzando stimolarlo ed insegnargli con pazienza tutto quello
che già il suo istinto gli suggerisce. Comunque puoi
trasportalo benissimo ma fai attenzione. Liberazione. Deve
essere messo in libertà solo quando il piumaggio sarà
completo e le ali chiuse supereranno la coda di un paio di
centimetri. Allora si deve andare in un prato abbastanza ampio
in una mattina priva di vento ed incitarlo al volo lanciandolo
in alto. Può risultare necessario eseguire più tentativi, ed
a volte occorrono alcuni giorni di “allenamento”.
Ciao :-P